Pur essendo soddisfatto dei denti dall'aspetto naturale VITA MFT, per lungo tempo non è stato convinto della resa estetica delle basi per protesi. Boris Jovanovic (Belgrado, Serbia) voleva pertanto sapere semplicemente tutto sulle diverse varianti dell'anatomia mucogengivale e comprenderle appieno per poterle riprodurre in modo assolutamente naturale nei suoi interventi di protesi parziali e totali. Ha analizzato innumerevoli fotografie intraorali per interiorizzare le caratteristiche anatomiche, abbinandole allo studio della letteratura specializzata per indagare nelle profondità della struttura anatomica. Ha poi dedicato interi anni a compiere esperimenti con l'obiettivo di plasmare in cera le proprie conoscenze. Oggi ha sviluppato una propria procedura con cui riesce a riprodurre nella cera l'estetica della gengiva in modo più rapido e mirato, lavorando con strumenti che lui stesso ha modificato. Nell'intervista seguente ci offre rari sguardi nella sua arte e ci spiega il motivo per cui VITA MFT è così idoneo per le sue riproduzioni mucogengivali.
VITA MFT nell'uso reale: la galleria d'arte mucogengivale di Boris Jovanovics
Quali caratteristiche presenta l'anatomia mucogengivale naturale e perché è così importante riprodurli in modo individuale per il paziente?
L'anatomia mucogengivale è composta dalle papille interdentali, dai bordi gengivali, dalla gengiva aderente, dai solchi interdentali, dalla giunzione mucogengivale e dai frenuli laterali e labiale, per terminare nella piega vestibolare. Odontoiatri e odontotecnici mi hanno posto innumerevoli volte una domanda in relazione alla riproduzione mucogengivale: perché compiere lo sforzo di realizzare protesi con questo livello di dettaglio che nessuno vedrà quando il paziente parla o sorride? La risposta è semplice: è il paziente stesso a vederli. I pazienti percepiscono infatti questo livello di dettaglio e gli sforzi che sono stati necessari per realizzarlo.
Come reagiscono i pazienti ai suoi lavori? Si possono notare effetti positivi dopo l'inserimento?
Apprezzano il fatto che venga ricostruito qualcosa che avevano in precedenza ma che poi è andato perduto. Ciò ha effetti psicologici positivi sui pazienti e aiuta a fare in modo che le protesi rimovibili non siano più un argomento tabù. Nel momento in cui i pazienti estraggono la protesi dalla bocca per pulirla, non vedono solo un pezzo di plastica che simboleggia il tempo che passa. Non vedono solo qualcosa che li aiuta a svolgere una funzione fondamentale. Vedono invece qualcosa di personale, che possono accettare con molta più facilità e che li aiuta a recuperare la fiducia di sé. I pazienti tornano a sorridere e ciò va a beneficio della loro qualità di vita.
Il segreto della sua modellazione in cera, rapida e dall'aspetto naturale, viene normalmente rivelato solo durante i corsi che tiene. Potrebbe comunque darci qualche indicazione in merito a cosa si tratti?
Per poter imitare qualcosa, bisogna comprenderlo. In questo caso la nostra più grande maestra è la natura. In realtà è molto semplice, gran parte dei contenuti vengono insegnati nella scuola professionale. È necessario riprodurre l'anatomia della cresta alveolare. Per la modellazione in cera, inizio con una quantità leggermente più elevata in modo da avere sufficiente materiale da intagliare. In realtà è questo ciò che faccio per soddisfare le mie aspettative (ride). Per prima cosa riduco la cera sul colletto dentale, in modo da stabilire l'altezza della corona clinica e la forma del bordo gengivale.
In via eccezionale, potrebbe darci qualche dettaglio più significativo sulla sua modellazione in cera? Come procede ad esempio per quanto riguarda la gengiva aderente?
Procedo a sollevare la gengiva aderente, riducendo la cera nell'area della gengiva libera e ricavando l'area della giunzione mucogengivale. In questa fase dell'intervento mi occupo anche delle creste alveolari, per le quali bisogna ricordare che non hanno un andamento rettilineo e che dobbiamo basarci sull'asse del dente e la lunghezza delle radici. Nel settore frontale, le radici più forti sono quelle dei canini, che per questo motivo sono anche più dominanti rispetto agli incisivi, soprattutto se confrontate con le radici esili degli incisivi laterali. La forma concava della mucosa alveolare mobile è importante non solo per motivi estetici, ma anche per sostenere la stabilità dei denti protesici.
Con cosa si conclude la sua modellazione in cera biomimetica? Quali aspetti bisogna considerare per quanto riguarda la colorazione prima della riproduzione in resina?
Il tessuto rugoso è presente solo sulla gengiva aderente. Al termine, con uno strumento elettronico di taglio per cera modello la gengiva marginale e i frenuli. Per la riproduzione in resina è importante personalizzare in base all'appartenenza etnica: ha infatti attirato la mia attenzione il fatto che la gengiva aderente dei pazienti caucasici è di colore più chiaro, ossia rosa chiaro, rispetto alla mucosa mobile, che è rosa tendente al rosso. Esiste inoltre una percentuale significativa di pazienti con pigmentazione della gengiva e distribuzione irregolare di melanina. Anche in questo caso è necessario determinare il colore corretto per imitare l'effetto cromatico del singolo paziente.
In questo caso, come procede per la riproduzione in resina per poter ottenere la texture superficiale desiderata e le diverse sfumature cromatiche sulla base per protesi?
La "magia" ha inizio, come abbiamo già indicato, dalla cera. Trasferisco la cera in acrilico con modalità convenzionali, inserendo le protesi in cuvette contenente gesso di classe III. Prima di versare il materiale nella parte superiore della cuvetta, distribuisco accuratamente il gesso sull'intera superficie della protesi utilizzando un pennello. In questo modo posso essere certo che il gesso penetri anche nei dettagli più fini. Dopo aver lavato le cuvette e isolato l'intera superficie del gesso, procedo con la caratterizzazione interna della resina utilizzando la tecnica sale e pepe.
Sembra molto interessante! Cosa intende per tecnica sale e pepe? Come procede in questo caso?
In un primo passaggio applico del colore rosa chiaro fino alla giunzione mucogengivale visibile. Segue il riempimento del negativo dei frenuli con rosa chiaro. Dettagli in colori quali rosso profondo, viola, blu, arancione o giallo possono essere aggiunti in piccole quantità utilizzando un pennellino. Dopo la colorazione viene utilizzata delicatamente la resina base, facendo attenzione a non danneggiare la caratterizzazione. Operazioni di pressione e finitura vengono eseguite con le tecniche consuete. Poiché la superficie vestibolare delle protesi viene realizzata in diversi strati, non è consigliabile sottoporla a levigatura. Per la sigillatura mi avvalgo esclusivamente della glasura mediante fotopolimerizzazione.
Perché VITA MFT è così adatto alla struttura mucogengivale da lei realizzata? In che modo è possibile disporre in modo ottimale la gengiva attorno al dente protesico?
Lavoro come odontotecnico da 23 anni, durante i quali ho potuto mettere alla prova diverse marche e forme. Quando si parla di denti protesici, vorrei mettere in rilievo i denti VITA MFT, un prodotto multifunzionale che supporta qualsiasi concetto di montaggio lingualizzato e bilanciato. Lavorare con VITA MFT è facile e divertente. In particolare apprezzo l'aspetto estetico. I componenti di dentina e smalto si combinano con una bella armonia. Il terzo incisale dispone di una composizione naturale di traslucenza e dei mammelloni sottostanti. VITA MFT offre una buona scelta di belle forme in diverse dimensioni, con una texture accentuata nella giusta proporzione. Grazie alla larghezza e alla forma dei colletti, questi denti semplificano la realizzazione di una gengiva dall'aspetto naturale.